Clarisse a S. Severino
Il primo nucleo si sarebbe formato nel convento di S. Salvatore in Colpersito, attuale sede dei Frati cappuccini, un primitivo luogo benedettino dato in uso al Capitolo dei Canonici di S. Severino.
Lì la prima memoria trova una "comunità di pie donne" esistente anche prima di santa Chiara, le quali seguivano probabilmente la regola benedettina.
Francesco d'Assisi, che si sa essere stato più di una volta a S. Severino, in un primo suo passaggio databile al 1212, visitò questa comunità e in tale occasione incontrò il famoso "re dei versi" incoronato poeta da Federico II, il quale si mise al suo seguito, avendo da Francesco stesso il nome di "fra Pacifico".
In altra occasione, pare nel 1221, venendo da Osimo, lasciò alle pie donne la pecorella riscattata da un pastore che la stava portando al macello.
Nel 1223 il vescovo di Camerino Attone II, (1192 - 1223) rilasciò a queste pie donne "recluse" un attestato che le ammetteva alla dipendenza dei frati minori, per l'assistenza spirituale e materiale.
In conseguenza di ciò, le "donne recluse" chiedono e accettano di osservare la regola vigente a S. Damiano d'Assisi.
La data del 1223 può essere accettata come inizio ufficiale della presenza delle clarisse in S. Severino. Questo fa del nostro monastero la prima presenza clariana nelle Marche.
Ma col passare del tempo questa comunità andò in decadenza sia per mancanza di vocazioni, sia per i danni delle guerre (lotte tra guelfi e ghibellini) e della peste del 1362, finché nel 1457-58, rimaste solo in quattro, incapaci di sostenersi e difendersi, si ritirarono presso la comunità delle terziarie regolari esistenti al Castello, presso la chiesa di S. Marco.
La comunità fu chiusa ed il luogo fu assegnato al Capitolo dei Canonici. Un secolo dopo vi si fece la prima fondazione del seminario diocesano, 1566-69 che durò poco; quindi chiesa e monastero furono acquistati dal Comune (1575) per collocarvi la comunità dei Cappuccini (1576).